Il Parco Archeologico del Villaggio neolitico di Travo S. Andrea (PC) nasce nel 2006 per tutelare uno dei più importanti siti preistorici individuati in Italia settentrionale. La scoperta del sito avvenne negli anni ’80 durante le ricerche di superficie dirette dalla Soprintendenza Archeologica dell’Emilia Romagna e condotte nella Valle del Trebbia da volontari locali. Queste ricerche portarono all’individuazione di circa 200 siti archeologici, datati tra preistoria e Medioevo, tra cui il villaggio di S. Andrea. Qui, a partire dal 1995, vennero avviati scavi archeologici programmati, diretti dalla Soprintendenza Archeologica ER, in collaborazione con l’Università francese Lyon 2 dal 2002 al 2013 oltre che con la partecipazione dell’Università degli Studi di Milano Dipartimento di Scienze della Terra, che ancora oggi conduce gli scavi in regime di concessione MiC. Il progetto di scavo sistematico e di ricerca promosso a S. Andrea, oltre ad evidenziare le potenzialità scientifiche del sito, ha permesso di sviluppare ipotesi progettuali legate alla sua tutela e valorizzazione. Il parco rappresenta infatti uno strumento di importante salvaguardia del patrimonio archeologico qui presente e al tempo stesso di fruizione pubblica del bene.
Dopo l’esproprio dell’area, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, in collaborazione con la Soprintendenza e il Comune di Travo, ha promosso la realizzazione del parco archeologico, di proprietà statale, ora oggetto di una gestione integrata, regolata da una convenzione tra la Soprintendenza ABAP e il Comune di Travo, che ne gestisce la manutenzione ordinaria e le attività al pubblico, mediante affidamento esterno.
Il progetto del Parco ha previsto la sistemazione a vista di parte degli scavi archeologici, in particolare delle strutture meglio conservate come case, pozzetti ripostiglio, muri in ciottoli e forni per la cottura della carne, la recinzione dell’area in cui sono conservate le strutture preistoriche, la sistemazione a verde dell’area circostante, la costruzione di un locale di accoglienza ed aree didattiche. Nel 2010 sono state realizzate anche le ricostruzioni di tre capanne neolitiche, messe in luce dallo scavo, arredate con oggetti in legno, vasi in ceramica, strumenti in pietra caratteristici della comunità neolitica che ha vissuto a S. Andrea 6000 anni fa.
I materiali archeologici rinvenuti durante le campagne di scavo sono esposti all’interno del Museo Civico Archeologico presso il Castello Anguissola, nel borgo medievale di Travo, dove, dal 1997 e con successivi rinnovamenti, è allestita un’esposizione che porta alla scoperta del popolamento antico della Valle Trebbia, dal Paleolitico al Medioevo.
Dal 2018, con progetti finanziati con fondi della programmazione LL.PP. del MIBACT, sono stati effettuati lavori di restauro delle strutture archeologiche e di miglioramento degli strumenti di accompagnamento alla visita del parco, nel quadro di un progetto generale di restauro e protezione delle case neolitiche e degli altri resti a vista, che caratterizzano il parco, nell’ottica di una manutenzione programmata permanente e della revisione dell’intera area espositiva, dopo anni dalla sua apertura.
Nel luglio 2021 è stata inaugurata una nuova area musealizzata, che si va ad affiancare a quanto già esistente. All’interno della programmazione LL.PP. 2019-2020 L.190/2014 anno finanziario 2019 è stata infatti realizzata la ricostruzione di parte di un’estesa necropoli altomedievale di 117 tombe individuata in località S. Andrea, poco distante dal sito neolitico. Le indagini, condotte dalla SABAP PR e PC tra 2005 e 2011 in archeologia d’emergenza, avevano qui identificato tracce di un abitato e di un’area necropolare di grande interesse sviluppatisi tra V e VIII sec. d.C. L’importanza dei ritrovamenti, a cui è stata riservata una sezione del Museo Civico, ha spinto la Soprintendenza a progettare un’area, all’interno del parco archeologico, dedicata al primo nucleo storico di Travo. Nella nuova ricostruzione è visibile una parte dell’estesa necropoli tra cui il nucleo più antico di tombe con la sepoltura femminile, unica con corredo dell’intera necropoli, che presenta una copertura in laterizi decorati e iscrizione funeraria esposta.
Dal 2010 il Parco fa parte della rete europea degli Archaelogical Open Air Museum Exarc ed ha ottenuto il riconoscimento di Museo di Qualità della Regione Emilia Romagna. Dal 2017, grazie al progetto AmbientAzioni finanziato da IREN, il parco ha avviato una campagna di sostenibilità ambientale il cui primo passo è stata la dotazione di pannelli fotovoltaici.
Il Parco attualmente è l’unica area espositiva strutturata, di proprietà demaniale, in consegna alla Soprintendenza ABAP per le province di Parma e Piacenza.
La fruizione, l’accesso ed i progetti didattici sono regolati da una convenzione tra la Soprintendenza ABAP di Parma e il Comune di Travo, che attualmente ha in gestione il Parco.
Attività
All’interno del Parco archeologico vengono svolte attività didattiche e divulgative rivolte ad un ampio pubblico con l’intento di avvicinarlo alla preistoria attraverso la conoscenza e la valorizzazione della storia locale di periodi così lontani nel tempo.
L’accesso al Parco è possibile nel fine settimana dal mese di aprile e fino a fine ottobre, salvo particolari richieste. Nei giorni di apertura è prevista una visita con accompagnatore all’area musealizzata ed alle ricostruzioni, a cadenza oraria. Il Parco è accessibile ai disabili motori ed è presente un percorso tattile, all’interno della casa neolitica, per ipovedenti e non vedenti.
Sito internet Parco Archeologico di Travo